martedì 27 maggio 2014

H. UPMANN “ROYAL ROBUSTO” EDIZIONE CASA DEL HABANO

VITOLA DE SALIDA: Royal Robusto
VITOLA DE GALERA: Edmundo
TAGLIA: Cepo 52  x 135 mm di lunghezza

Apprezzata da molti aficionados, questa marca ha una storia che risale attorno al 1840 quando Herman Upmann (uno dei due hermanos, n.d.r.) un banchiere tedesco amante del sigaro cubano, decise di aprire una filiale della sua banca a L’Avana.
Nel 1844, i due fratelli Upmann decisero di acquistare una fabbrica di sigari sull’isla. Da allora la compagnia H. Upmann, sino al 1922, commerciò sia nel ramo bancario, sia nella produzione di sigari.

Al centro della foto i fratelli Herman e August Upmann
Dopo alcune vicissitudini, la casa tedesco-cubana, tornò agli onori della cronaca all’alba del 25 aprile 1961 quando, John Fitzgerald Kennedy decretò l’embargo totale verso Cuba.
Si narra che in realtà il presidente degli Stati Uniti d'America, prima di firmare le carte per l'embargo, aspettò qualche giorno. Mandò infatti il suo fidato consigliere Pierre Salinger a Cuba, per procurargli l'ultima ingente scorta di sigari. Egli era infatti un grandissimo amante dei sigari H. Upmann, vitola Petit corona.
Si dice che il suo braccio destro riuscì a procurargli un'ultima scorta di ben 11.500 sigari!



Confezionata in box da dieci pezzi, questa edizione per la Casa del Habano, si presenta al tatto vellutata, di un colorado dai toni rossi, con una capa liscia e luminosa, dalla superficie e dal colore uniformi, frutto di un’ottima costruzione, sottolineata anche da un riempimento regolare.
A crudo si percepiscono note di legno, cuoio, cedro e cioccolato, sia sulla capa che al piede.
All’accensione, i primi puff si rivelano dolci e asciutti, procedendo con una combustione generosa e regolare.
Gli aromi percepiti sono molto ricchi, con una forza medio alta. Si possono facilmente distinguere: cuoio, fieno e legno, con punte pepate e un finale di nocciola. Il retrogusto è dolce, sa di vaniglia.
Il primo tercio prosegue in modo regolare, producendo una cenere compatta, quasi solida, di un colore grigio chiaro.
Il secondo tercio si presenta con le stesse sensazioni palatali e la medesima forza nicotinica. Gli aromi di base rimangono inalterati, si sopisce la nota pepata a favore di note di caffè e sottobosco, rendendo la fumata in generale più equilibrata e armonica, la dolcezza percepita all’inizio passa dalla vaniglia al miele d’acacia.


Rileviamo la quantità di fumo prodotta da questo puro, davvero al di sopra della media!
Correggiamo il bracere all’inizio del terzo tercio, che si presenta con un significativo aumento della forza. Una persistente nota di liquirizia sostiene il ritorno della punta pepata percepita all’inizio della fumata, Aumenta anche la persistenza di aromi di caffè e nocciola, inibendo parzialmente la dolcezza mielosa, rilevata nel secondo tercio.
Abbandoniamo il puro sul cigar stand dopo un’ora e venti minuti, lasciando che si spenga naturalmente.

Le considerazioni a livello organolettico ci portano ad esprimere dei giudizi molto positivi. Il formato scelto da Upmann per questa edizione CDH, permette una fumata piena ed un’evoluzione completa sui tre terzi. Questo puro non tradisce le aspettative: la finezza eccellente permette anche a fumatori poco esperti di percepire ogni nota e sentore. Dopo i primi puff, il sigaro raggiunge un equilibrio armonico eccellente. La complessità aromatica e una lunga persistenza ci portano ad una valutazione molto elevata.
Riteniamo sia, per forza nicotinica, un sigaro adatto dopo i pasti. Abbinato ad un cognac o ad un armagnac, in alternativa un calvados, oppure per chi lo apprezza, ad un bourbon americano, è in grado di offrire oltre un’ora di fumata piena ed appagante.

Dato il formato pari-vitòla, verrebbe voglia di riprovarlo in una degustazione orizzontale, analizzando le differenze salienti col più famoso Montecristo Edmundo.

La nostra personale valutazione è di 90/100

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