VITOLA DE SALIDA: Connossieur A
VITOLA DE GALERA: Genios
TAGLIA: Cepo 52 x 140 mm di
lunghezza
Stregato da questa marca sin dalle primissime esperienze sigarofile, chi vi
scrive non può certo nascondere la curiosità e l’entusiasmo con i quali ha
accolto l’uscita di questo ultimo manufatto di casa H. Upmann.
Proposto per la prima volta all’interno di uno degli humidor venduti all’asta
al XV Festival del Habano, questo Connossieur A, si affaccia al mercato di casa
nostra, di fatto, a metà dello scorso anno.
Il puro si presenta con una dimensione che ben si incasella nel vitolario
proposto da H. Upmann, piazzandosi come “fratello maggiore” del ben più noto
Connossieur n°1.
Esteticamente il sigaro si può apprezzare come un manufatto dalla taglia importante.
Tale dimensione, è in parte oscurata da una speciale fascetta posizionata intorno
al terzo superiore del sigaro, di dimensioni maggiori rispetto al solito, dove
viene riportato alla base dell’anilla stessa, il nome della release. Nei classici
colori bianco, oro e rosso, la fascetta è abbellita da una goffratura su alcuni particolari, che rende l'anilla davvero raffinata.
In mano, il sigaro fa sentire il suo peso con un riempimento regolare su
tutta la lunghezza. La capa di un colorado dorato uniforme, è leggermente
ruvida ma brillante.
Al tatto risulta vellutato, a sottolineare una costruzione davvero buona.
Portandolo al naso, percepiamo un profumo poco accentuato di spezie, gli aromi
a crudo invece si attestano su note di legno, fieno e caffè.
All’accensione, il piede raggiunge l’incandescenza in modo rapido e
uniforme. I primi puff sono asciutti e amari, di una forza superiore alle aspettative.
Gli aromi percepiti nel primo tercio si assestano sui toni del legno, erbe
aromatiche e nocciola, con piccole sfumature pepate e di cacao.
La cenere, di colore grigio scuro, si stacca a fatica, rivelando un bracere
dalla forma appuntita verso il centro del sigaro, che si apre con una riduzione
della forza e un sapore sapido e asciutto. Fieno, cuoio, brioche e pepe, gli
aromi percepiti, oltre ad una persistente nota di nocciola, conferiscono all’evoluzione
una parabola sorprendente e inaspettata.
L’ultimo terzo perde la nota sapida in favore di una più tannica. La
paletta aromatica vira nuovamente, attestandosi su un bouchet floreale, erbaceo
e balsamico, con punte di cacao e liquirizia.
Lasciamo spegnere il sigaro dopo un’ora e venti minuti di fumata
sorprendente. Non neghiamo che sia un prodotto ancora giovane, ma il tipo di
evoluzione che questo puro offre, lo colloca, a livello qualitativo, vicino al "fratello" Magnum 46.
Un buon equilibrio sostiene per tutta la fumata una complessità ed
evoluzione eccellenti. Le sensazioni rilevate, l’ampia paletta aromatica, l’ottima
costruzione e la meccanica che hanno richiesto pochissime correzioni, ci
spingono verso una valutazione molto alta e ne consigliano un invecchiamento di
un paio d’anni per riprovarlo in piena maturità.
Lo suggeriamo in abbinamento ad un daiquiri o in alternativa, ad uno
sherry. E’ adatto ad una fumata pomeridiana o serale.
Abbiamo inizialmente praticato un foro con un buca sigari, dopo alcuni
puff, però, abbiamo allargato l’intestazione con la ghigliottina. Scelta
risultata vincente: la portata di fumo infatti, è stata superiore, rendendo
piena ed appagante tutta la fumata.
La nostra valutazione personale è 87/100
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