mercoledì 3 settembre 2014

HOYO DE MONTERREY “EPICURE No°1”

VITOLA DE SALIDA: Epicure No° 1
VITOLA DE GALERA: Coronas Gordas
TAGLIA: Cepo 46  x 143 mm di lunghezza

Hoyo de Monterrey è un marchio di produzione corrente, pre-Rivoluzione, fondato nel 1865.
Classificato da Habanos SA come marchio globale, ha una significativa quota di mercato, grazie anche all’ampio vitolario, pari a Montecristo e Partagas.
Fondato dallo spagnolo José Gener, già proprietario della casa La Escepción, il marchio Hoyo de Monterrey si distinse sin da subito per l’altissima qualità del tabacco utilizzato per i suoi manufatti.
Situata nella regione di Vuelta Abajo, la finca acquistata da Señor Gener, portava proprio il nome di Hoyo de Monterrey, da lì l’idea di registrare il marchio, così da distinguere la produzione da quella della già consolidata La Escepción, nata quindici anni prima.

Rimasta di proprietà della famiglia Gener fino al 1931, arrivò ad essere la marca più diffusa al mondo, con una produzione di circa 50 milioni di sigari all’anno. Passò poi alla società proprietaria di Belinda e Punch, fino alla Rivoluzione cubana e alla nazionalizzazione di tutte le fabbriche di tabacco.


Spesso trascurato a favore del più famoso fratello minore, Epicure No. 2, questo esemplare di Corona Gorda fa capolino dal tubo che lo contiene in un pomeriggio di lavoro al computer.
Caratterizzato dalla doppia anilla, tipica della serie “Epicure”, si presenta con una capa colorado dai toni dorati e la costruzione, seppur eccellente, non nasconde nella capa alcune venature.
A crudo si percepiscono aromi lievi di cuoio e fieno, la capa e il piede emanano un profumo erbaceo e di legno.
All’accensione notiamo subito dai primi puff una piacevole sapidità sulle labbra che evolve, alla fine del primo terzo, in una sensazione di dolcezza al palato. La forza si attesta su un grado medio leggero, adatta ad una fumata pomeridiana.


La cenere compatta, quasi solida, di colore grigio scuro, si stacca a blocchi, rivelando un braciere a punta di matita. Il tiraggio è regolare per tutta la fumata e la combustione impeccabile, sottolineano una costruzione eccellente.
Gli aromi percepiti alla fine del primo terzo riportano quanto percepito a crudo: una vasta gamma di erbe aromatiche, fieno e legno.

Il secondo terzo mantiene una forza medio leggera, rendendo la fumata davvero godibile. Dai sentori erbacei si passa al cuoio, al legno e ad una punta di miele, con una base aromatica dolce davvero piacevole.


Nell’ultimo terzo si distinguono in maniera netta tutti gli aromi percepiti in precedenza e una lieve punta tostata accompagna la fine del sigaro che raggiunge un livello di forza medio.
Lasciamo spegnere il sigaro dopo un’ora e venti minuti di fumata piacevolissima, che ha accompagnato gli impegni in ufficio rendendo il pomeriggio più leggero.
Il vantaggio del confezionamento in tubo di alluminio, lo rende un pratico compagno da portare con sé, nella ventiquattr’ore o nel borsello, per essere estratto durante il pomeriggio o dopo una cena leggera, a base di pesce crudo e accompagnata da vini bianchi non troppo strutturati o bollicine brut o leggermente dolci.




Disponibile presso il nostro punto vendita protetto dal suo tubo di alluminio, è acquistabile al pezzo. Oppure nel classica confezione SLB da 25 pezzi.

La nostra personale valutazione è di 89/100

lunedì 25 agosto 2014

NUOVI ARRIVI SUBITO DISPONIBILI

Sempre reattivi ai cambiamenti, alle nuove proposte e alle offerte che la manifattura dei puros offre, ci siamo convinti, dopo un’attenta selezione, ad integrare nel nostro vitolario, alcune nuove proposte, provenienti dal Nicaragua e dalla Repubblica Dominicana.
Si tratta di prodotti diversi tra loro, sia per composizione, sia per formato che per confezionamento. Sono sigari che ci hanno dato rispostedavvero soddisfacenti, in termini aromatici, destinati a tutti i nostri clienti che apprezzano la manifattura di alta qualità e gli aromi tipici dei due paesi che contendono a Cuba, la produzione di puros.

Qui di seguito vogliamo presentarvi in maniera chiara e sintetica, ciò che da oggi potete trovare nel nostro walk-in-humidor.

Diamond Crown Maximus Double Robusto No. 6
TAGLIA: Cepo 56  x 127 mm di lunghezza
FASCIA: Ecuador
SOTTOFASCIA: Repubblica Dominicana
TRIPA: Repubblica Dominicana
Box: 20 sigari


My Father Cigar, Le Bijoux 1922 – Petit Robusto
TAGLIA: Cepo 50  x 114 mm di lunghezza
FASCIA: Nicaragua Habano Oscuro
SOTTOFASCIA: Nicaragua
TRIPA: Nicaragua
Box: 23 sigari


My Father Cigar, Le Antiguedad – Toro Gordo
TAGLIA: Cepo 60  x 152 mm di lunghezza
FASCIA: Ecuador
SOTTOFASCIA: Nicaragua Criollo e Nicaragua Corojo
TRIPA: Nicaragua
Box: 20 sigari

My Father Cigar, Le Antiguedad – Toro
TAGLIA: Cepo 55  x 175 mm di lunghezza
FASCIA: Ecuador
SOTTOFASCIA: Nicaragua Criollo e Nicaragua Corojo
TRIPA: Nicaragua
Box: 20 sigari

My Father Cigar, Le Antiguedad – Robusto
TAGLIA: Cepo 52  x 133 mm di lunghezza
FASCIA: Ecuador
SOTTOFASCIA: Nicaragua Criollo e Nicaragua Corojo
TRIPA: Nicaragua
Box: 20 sigari


Tatuaje – Petit Tatuaje
TAGLIA: Cepo 32  x 114 mm di lunghezza
FASCIA: Nicaragua Maduro
SOTTOFASCIA: U.S.A. Connecticut
TRIPA: Nicaragua
Box: 50 sigari



Tatuaje – Giara Black Label Corona Gorda 2013
TAGLIA: Cepo 46  x 175 mm di lunghezza
FASCIA: Nicaraguan Sun Grown Criollo Estelí
SOTTOFASCIA: Nicaragua
TRIPA: Nicaragua
Giara: 19 sigari


lunedì 18 agosto 2014

LA FLOR DOMINICANA “Factory Press Limitado”

VITOLA: Gordo
TAGLIA: Cepo 60  x 159 mm di lunghezza

Come si legge dal sito aziendale: “La Flor Dominicana è stata fondata nel 1996 a Santiago, Repubblica Dominicana”... “Nel corso degli anni abbiamo sviluppato un portafoglio di diverse qualità di miscele, forme e dimensioni che soddisfano le sempre mutevoli esigenze dei fumatori di sigaro odierni”… “La nostra ben nota coerenza è possibile grazie alla supervisione che dedichiamo personalmente in ogni fase produttiva; dalla coltivazione del tabacco presso la nostra azienda agricola a La Canela, fino all’arte manifatturiera nella nostra moderna azienda. Questa integrazione verticale è la nostra garanzia”.

Litto e Ines Gomez


foto tratta dal web
Introdotta per la prima volta al salone RTDA nel 2005, la serie La Flor Dominicana Factory Press è cresciuta fino a raggiungere sei versioni differenti, due dei quali sono identificati come Limitados.
Come il resto della famiglia Factory Press, la Factory Press Limitado ha un estremo box-press che conferisce al sigaro un profilo rettangolare che ben si sente al tatto. La capa è di un colorado maduro, molto liscio, anche se si notano venature di colore più scuro. Il riempimento è abbondante e uniforme su tutta la lunghezza, la costruzione ci sembra nel complesso ottima.
Il piede emana un forte profumo di fieno e cuoio, in contrasto con il profumo della capa molto meno intenso, che ci coglie un po’ di sorpresa.


All’accensione si distinguono facilmente cuoio, terra, spezie e cioccolato, lasciando al palato una persistente sensazione dolciastra. Il primo impatto è ottimo: questo box-pressed ci colpisce subito con il suo profilo complesso e armonico!
La forza si attesta su un livello medio leggero, ci aspettiamo però un crescendo nel corso della fumata. Il sapore di cioccolato persiste in bocca e in gola, soffocando, semmai ce ne fossero, note pepate.
Il tiraggio fluido e l’abbondante produzione di fumo, annullano completamente la diffidenza iniziale sull’abbondante riempimento.


Il secondo terzo si apre lasciando spazio ad alcune note pepate, soffocate in principio dagli altri aromi.
La cenere di colore bianco, si stacca con difficoltà, rivelando un braciere quasi piatto, se non per una punta centrale, leggermente pronunciata. La fumata procede lineare amalgamando perfettamente ogni aroma in una nota cremosa.
Il secondo terzo finisce aumentando la forza, che tocca livelli medi.


Il terzo finale del La Flor Dominicana Factory Press Limitado si esprime con gli stessi sapori del secondo terzo: pepe, terra, cioccolato al latte e caffè. Le sensazioni palatali si assestano su una base amarognola che ben rafforza la punta pepata percepita al naso. La forza si mantiene media, aumentando, se fosse ancora possibile, la produzione di fumo.


Lasciamo spegnere il sigaro dopo una fumata durata poco meno di un paio d’ore. Si sarebbe potuta esaurire in meno tempo, ma l’abbondante produzione di fumo e il tiraggio generoso, ci hanno spinto a regolare la meccanica su registri molto blandi. Non abbiamo accompagnato la fumata con alcuna bevanda e il sigaro ci ha ripagati con degli ottimi sapori.
L’equilibrio e la complessità sono state eccellenti, la finezza degli aromi, molto ben definiti, ci spingono su una valutazione molto elevata. L’evoluzione ci ha un po’ delusi, mantenendosi inalterata per la seconda metà del puro. Un sigaro per chi ama le note terrose, di caffè e cioccolato, senza volersi caricare di una forza eccessiva, lascia una lunga persistenza di aroma tostato e dolce.


Questa edizione limitata ci ha colpiti per il confezionamento “box-pressed” che conferisce ad ognuno dei dodici sigari contenuti nel vassoio-scatola, la particolare forma rettangolare. Un pezzo pregiato sia per il fumatore che vuole regalarsi un’esperienza “dominicana” sia per il collezionista che vuole aggiungere un pezzo pregiato al proprio “arsenale”.


La nostra personale valutazione è di 86/100. 

martedì 12 agosto 2014

MONTECRISTO “520” E.L. 2012

VITOLA DE SALIDA: 520
VITOLA DE GALERA: Maravillas No.3
TAGLIA: Cepo 55  x 155 mm di lunghezza

Realizzata con foglie selezionate provenienti da Vuelta Abajo e confezionata dai torcedor più esperti, questa edizione limitata è stata torcita con una vitola unica (Maravillas No.3), per commemorare il 520° Anniversario dall’arrivo del tabacco cubano in Europa, dopo il passaggio di Cristoforo Colombo da Cuba, durante il suo primo viaggio verso le Americhe, nel 1492.

Il Montecristo "520" si presenta con una capa colorado maduro, dai toni rossi. Alla vista risulta liscia, intervallata da qualche venatura, che non ne compromette la bellezza generale. Il colore è uniforme e luminoso.
Al tatto, il riempimento risulta regolare, il sigaro scorre tra le dita lasciando una sensazione di velluto, risultando perfetto nella costruzione.
Emana un profumo di media intensità, frutto di una combinazione equilibrata tra fieno, cacao e cedro.


Il primo terzo si presenta asciutto, con note terrose e una forza media. Spiccati gli aromi di legno, terra, tostato e frutta secca, con forti note di caffè espresso, cedro, cioccolato fondente.
In contrapposizione con l’asciutto provato al palato, si distingue una nota salata sulle labbra, che non altera l’equilibrio generale della fumata. Il tiraggio e la combustione sono regolari. Stupisce l’abbondante produzione di fumo, che invita a regolare la meccanica della fumata su ritmi più blandi.


La cenere è compatta e di un grigio medio, si stacca a blocchetti, in modo regolare rimanendo intatta una volta depositata nella ceneriera.
Il secondo terzo si apre con sentori di legno e cuoio, aumentano la terrosità e gli aromi di tostato e cacao, con punte di liquirizia e vaniglia. La sapidità notata sulle labbra all’accensione è praticamente scomparsa, lasciando il posto a note speziate. La produzione di fumo rimane costantemente generosa.


Mantenendo una forza media, medio/forte, il "520" entra nel terzo tercio assestandosi su note di caffè, legno, cuoio e terra, in un equilibrio difficilmente provato in altri puros. Il tostato e la liquirizia sorprendono come retrogusto persistente, oltre ad un alone balsamico che si contrappone alla base terrosa tipica di questo Monte "520".


Il sigaro si spegne dopo poco più di un’ora e mezza, lasciando in bocca un buon sapore di nocciola. Equilibrio e complessità eccellenti, fanno di questo puro, una delle Edizioni limitate più riuscite degli ultimi anni. L’evoluzione e la persistenza giocano un ruolo fondamentale nel giudizio su questo "520", che per primo annovera un calibro di tale ampiezza, superando i celeberrimi Sublime di Cohiba e Montecristo, entrambi con ring gauge fermo a 54.
Questa edizione 2012, non è stata la prima a chiamarsi "520". Nello stesso anno infatti H. Upmann ha rilasciato un Robusto con lo stesso nome, confezionato in mille box da dieci sigari, presentati al  XIV Festival di Habanos a Cuba.


Questo Montecristo sorprende già da spento. Regala, una volta accesso, un’esperienza inaspettata. Si colloca tra i primissimi posti nel gruppo delle edizioni limitate che dal 2000 vengono ogni anno immesse sul mercato. Per chi ha la possibilità di accaparrarsi un box, questo è un sigaro adatto all’invecchiamento e che, siamo certi, continuerà nel tempo a regalare fumate indescrivibili.


La nostra personale valutazione è di 96/100.

martedì 15 luglio 2014

LA GLORIA CUBANA “MEDAILLE D’OR N°2”

VITOLA DE SALIDA: Lonsdale
VITOLA DE GALERA: Dalias
TAGLIA: Cepo 43  x 170 mm di lunghezza

La Gloria Cubana è un gioiello poco noto fra le marche di Habanos. Tuttavia può annoverare una lunga storia. Fondata nel 1885 e di proprietà della società Cabañas y Castro, nel 1905 venne acquisita da Josè Fernandez Rocha, il fondatore anche della marca Bolivar; nel 1954 passò anch'essa, unitamente a Bolivar, sotto la proprietà di Partagàs, fino alla rivoluzione cubana ed alla conseguente nazionalizzazione di tutte le imprese cubane.
Nel corso dei più di 100 anni della sua storia, La Gloria Cubana ha sempre attratto una cerchia di fedeli ammiratori, che tradizionalmente si trovano fra i fumatori più risoluti.
La miscela dei suoi prodotti, lavorata con tabacco della regione di Vuelta Abajo, è molto equilibrata ed offre varie gradazioni ed aromi di una forza media.
Tra le dita si presenta di un colorado dai toni gialli, leggermente ruvido ma luminoso, con una capa di colore uniforme su tutta la sua lunghezza, così come il riempimento che ne definisce la buona costruzione.
A crudo emana un profumo lieve di stalla e cuoio, senza eccedere, provocando un leggero prurito al naso.


Meno conosciuto del fratello maggiore Tainos, ma di più facile reperibilità, questo Dalia ha sapori di legno stagionato e spezie fin dall'accensione, che sviluppano in seguito, note di burro di cacao e noce.
Mite e mai aggressivo, si presenta asciutto e tannico, dagli aromi di fieno e frutta secca, con un retrogusto floreale e di brioche, persistendo nella sua base legnosa.


Il secondo tercio si apre rilasciando un sapore dolce in bocca, mantenendo costante la media forza.  Sulla base delle note di legno si poggiano aromi di noce, burro di cacao, cuoio e caramello, che rendono piacevolissima la fumata.


L’ultima parte, leggermente sapida, compie un’evoluzione inaspettata su note di erbe aromatiche e punte balsamiche.
Lasciamo spegnere il sigaro dopo poco meno di un’ora e mezza con una persistente nota dolce in bocca.


Molto equilibrato e molto poco aggressivo, con una buona e ben definita evoluzione, si adatta benissimo a sigaro pomeridiano, o dopo un pasto leggero. Ideale se accompagnato a delle bollicine o, azzardando, ad una weizenbier bavarese. Destinato all’amatore del formato da "fumatore di altri tempi" o al neofita che approccia per le prime volte lunghezze vicine al comune Churchill.
L’esemplare provato ha garantito un tiraggio ottimale per tutta la durata, con una cenere compatta di colore grigio medio e una combustione regolare, ha necessitato alcune correzioni col jet flame per raddrizzarne il bracere, aumentandone il fascino "old-style", senza comprometterne la fumata.


La nostra personale valutazione è di 88/100

martedì 1 luglio 2014

LA LEY “MAREVA”

VITOLA: Mareva
TAGLIA: Cepo 44  x 103 mm di lunghezza

Era dalla metà di marzo, dopo la serata passata insieme a Didier Houvenaghel, che volevo prendere in mano la sua opera letteraria “The Cigar – from soil to soul” e dedicarmi alla sua lettura. Ne ho trovato il tempo solo pochi giorni fa e nel scegliere un sigaro che accompagnasse questa scoperta, la decisione più naturale mi si è parata davanti aprendo il mio humidor: la Mareva di La Ley.
La lusinga ricevuta con la dedica scritta di pugno da monsieur Houvenaghel, mi ha subito bloccato sulle sue parole, figlie di uno scambio di battute tra noi due durante la serata passata insieme, in particolare: “...Always with a good strenght and balance...”.



E’ così che ho iniziato a riflettere attorno a questo concetto, mentre i primi puff della mareva che tenevo tra le dita si alternavano ad alcune considerazioni.
Senza annoiarvi o scendere troppo nel dettaglio nelle elucubrazioni prodotte da chi vi scrive, vorrei però questa volta partire dalle considerazioni finali in merito al sigaro in questione.
L’equilibrio costantemente armonico tra i sentori percepiti e la forza, mai eccessiva, hanno sottolineato in modo chiaro quanto espresso da Didier: un buon sigaro, qualsiasi sia la sua provenienza, il suo calibro o la miscela di foglie di cui è costituito, deve armonizzare forza e bilanciamento per reputarsi un buon sigaro.
Questa mareva, dall’anilla così elegante, bene aderisce alla filosofia del produttore di origini belga: una buona complessità, senza che nessuna nota percepita sia “fuori dal coro”, una lunga persistenza e una finezza netta tra gli aromi, garantiscono una fumata, seppur breve, davvero eccezionale.


Nato dalla collaborazione di monsieur Nicarao e il señor Fernandez, famoso produttore di sigari nicaraguensi, tra cui il celebre San Lotano, La Ley è un antico brand cubano, riportato in auge in tempi recentissimi da Houvenaghel, con all'attivo due sole vitole: il robusto e la mareva appunto.
La composizione delle foglie utilizzate è un blend di diverse provenienze: una varietà di foglie nicaraguensi, coltivata nella regione di Jalapa, per la capa. Un’altra coltivata nella zona di Esteli, per le foglie di sottofascia e una tripa realizzata con foglie per metà nicaraguensi e per metà honduregne. Il lungo invecchiamento delle foglie utilizzate, garantisce al prodotto finito un’apprezzabile equilibrio tra morbidezza ed eleganza.
Di colore maduro dai riflessi leggermente dorati, il sigaro presenta una capa liscia e brillante senza particolari venature, con un colore uniforme su tutta la lunghezza che ben contrasta col colore candido dell’anilla dai fregi dorati.
Al tatto non rileviamo alcun difetto di costruzione, il riempimento regolare preannuncia una meccanica impeccabile.
A crudo emana un profumo lieve di legno e caffè. Il tiraggio all’accensione risulta perfetto, nonostante qualche piccolissima defezione nella regolarità della combustione.
Al palato si presenta asciutto ma subito deciso, con una forza media, che permette anche al fumatore meno navigato di percepire un’armonia di aromi che si accordano su note di caffè, tostato, liquirizia e frutta secca. Anche il pepe percepito espellendo il fumo dal naso, non infastidisce nè distrae chi vi scrive, da questo bilanciamento persistente.


Il secondo tercio si apre virando su note dolci al palato, l’aroma di caffè lascia il posto al cacao e i toni virano su note terrose. La cenere di colore bianco sporco, non accenna a staccarsi dal bracere, uno spettacolo!


La fumata si conclude dopo un’ora scarsa, armonizzando le note tostate con quelle dolci senza che nessuna sovrasti in maniera prepotente l’altra. Una nota di nocciola accompagna gli ultimi puff, rendendo la fumata davvero raffinata e appagante.


Completamente rapito da questo “piccoletto”, mi accorgo di essere rimasto fermo alla pagina con la dedica, per tutta la durata del sigaro. 
Un puro adatto a tutti e per tutto il giorno, si rivela come la sintesi perfetta di un buon bilanciamento e forza, espressi oramai come un dogma, dal mitico Didier!


La nostra personale valutazione è di 91/100



lunedì 23 giugno 2014

BOLIVAR PETIT BELICOSOS LIMITED EDITION 2009


VITOLA DE SALIDA: Petit Belicosos
VITOLA DE GALERA: Petit Belicosos
TAGLIA: Cepo 52 x 125 mm di lunghezza

 
La degustazione che oggi vi proponiamo riguarda un'edizione limitata del 2009 di Bolivar, si tratta del Petit Belicosos, fratello minore di quello che è considerato un Must di casa Bolivar, il Belicosos Finos (in produzione ordinaria), ma non per questo da meno.


 

La marca Bolivar è dedicata all’eroe venezuelano Simon Bolivar, El Libertador dell’America Latina, che campeggia nelle “vistas” e “anillas”. Fondata da Josè Fernàndez Rocha all’inizio del XX secolo, fu registrata ufficialmente solo negli anni venti, con sede a l’Avana. La produzione si è mantenuta su livelli di notorietà modesta fino al 1954, quando fu acquistata dalla famiglia Cinfuentes e trasferita nella fabbrica Partagas. A differenza di altre marche storiche , che sono scomparse o decadute d’ importanza, Bolivar ha invece accresciuto la sua produzione e, pur senza avere una produzione estesa, è molto apprezzata per il suo livello qualitativo e la caratterizzazione delle sue “vitolas”.


 

Confezionato in box da 25 unità, questa edizione limitata si presenta al tatto con una capa scura e leggermente spessa, con qualche venatura evidente,ma incredibilmente oleosa alla vista ,ancora dopo tutto questo tempo dalla messa in produzione.
La vitola ancora una volta riprende quello che è il nome commerciale del sigaro, Petit Belicosos (52x 125).

La costruzione rasenta la perfezione: il tiraggio ottimale,morbido sotto le dita, riempimento altrettanto eccellente e precisa la chiusura della bella testa conica.
A crudo i sentori si sono fatti molto più lievi di un tempo quando questi erano più marcati e tipicamente speziati quasi piccanti, sintomo di un tabacco di ottima qualità e di rollatura recente.


All'accensione, il primo terzo dopo qualche primo puff di assestamento non tarda a farsi sentire ben presente , con una media forza che fa da sfondo ad aromi tendenti al floreale.
La musica cambia in fretta dopo il primo centimetro ritrova quella che sembra una tipicità di marca perduta in tante produzioni cubane odierne.
Guadagna note terrose e spezziate, la meccanica di fumata rimane ottima e produce anelli di combustione abbastanza regolari.
Cominciato l'ultimo tercio del sigaro fanno capolino note di cacao amaro accompagnate da una forza davvero notevole, delineando una caratteristica evolutiva di questo puro più che soddisfacente!
L'evoluzione di aromi durante la fumata è semplicemente perfetta ed equilibrata sintomo di un sigaro pronto per essere fumato ed oggi al top della sua “forma fisica”.
L'invito dunque è quello di sfruttare al massimo le potenzialità che questo sigaro ci può offrire, tenendo presente che è un puro adatto ad un palato che predilige recete di tabacco dal gusto pieno ed intenso, quindi ideale per amatori o comunque fumatori ormai navigati.