martedì 30 dicembre 2014

THE CUBAN HAMLET - STORIA DI TOMAS MILIAN

Conosciuto ai più per aver intrepretato gli indimenticabili “Er Monnezza” e l’ispettore di polizia Nico Giraldi, Tomas Milian è oggi un arzillo ottantunenne alle prese con il bilancio di una vita vissuta girando il mondo e intrepretando ruoli attoriali di ogni genere.

Nato a L’Avana nel 1933 da Lola e Tomás, generale del regime di Gerardo Machado, poi arrestato in seguito al colpo di Stato di Fulgencio Batista; il 31 dicembre 1946 il dodicenne Tomás assiste al suicidio del padre e nel 1957 lascia Cuba per gli Stati Uniti dove ottiene la cittadinanza. Qui dapprima si iscrive all'Università dell'Accademia Teatrale di Miami e poi si trasferisce a New York. Alla fine degli anni 50 si trasferisce in Italia, dove inizia la sua meravigliosa carriera cinematografica e teatrale. Rimane in Italia fino agli anni 90, quando torna a Miami, dove abita tutt’ora.

Oggi, dopo quasi sessant’anni dalla sua partenza, rivede Cuba per la prima volta.


Vagando per l’Havana “alla ricerca dei passi perduti” si abbandona a un lungo, ipnotico racconto nel suo dolce tono ispanico, puntellato di gergalità americane e scivolamenti romaneschi. Confessandosi a uno sguardo amico, traccia bilanci, rimugina ricordi, tragedie fondative e amori perduti. E, infine, sembra svelare l’ultima maschera, quella più intima.
The Cuban Hamlet – Storia di Tomas Milian, il documentario di Giuseppe Sansonna che racconta il ritorno di Tomas Milian nella sua Havana, lasciata nel 1956. Bellissimo, ricco e spregiudicato, rinunciò a un’agiata esistenza alto borghese per arrivare a New York, sulle orme del suo mito James Dean. Mentre otteneva un insperato ingresso all’Actors studio, a Cuba esplodeva la Revolución castrista.


Un punto di vista particolare e diverso, per capire gli scenari e i cambiamenti della nostra amata isla, dalla rivoluzione ad oggi, vissuta attraverso i ricordi e la riscoperta di uno dei protagonisti del cinema italiano degli anni 70 e 80.

Consigliamo, a chi come noi, è sempre alla ricerca di qualche curiosità legata al mondo del fumo lento e dei sigari cubani, di godersi questo documentario proposto dalla Rai, sul digitale terrestre.



martedì 23 dicembre 2014

SAINT LUIS REY “REGIOS”

VITOLA DE SALIDA: Regios
VITOLA DE GALERA: Hermosos n°4
TAGLIA: Cepo 48 x 127 mm di lunghezza

San Luis Rey, marchio sconosciuto ai più, fu fondato poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale. Si pensa che il nome derivi, come i più blasonati Montecristo e Romeo y Julieta, da un’opera letteraria: “Il ponte di San Luis Rey”, di Thornton Wilder, pubblicato nel 1927, che valse all’autore il premio Pulitzer.
E’ altresì plausibile che derivi dal nome della città di San Luis, situata nel cuore della regione di Vuelta Abajo, territorio particolarmente famoso per le foglie di fascia prodotte lì.

 
Confezionato in box da 25 pezzi, il Regios rientra in quel formato, insieme al Choix Supreme de El Rey del Mundo, spesso associato al più diffuso “Robusto” (cepo 50 x 124mm), l’Hermosos n°4.
Oltre ad essere profilato con questa particolare vitola, il Regios, è di fatto il piccolo di un duo formato con il Double Corona, della ristretta produzione di Saint Luis Rey, distribuita in Svizzera. Fa parte quindi di una nicchia conosciuta da quella fetta di fumatori navigati, che conoscono molto bene i propri gusti e ciò che vogliono ritrovare in un sigaro.
L’esemplare che ci capita tra le mani ha già qualche anno di riposo alle spalle ed emana un profumo molto intenso di fieno e legno. La capa è ben tirata, con pochissime e lievi nervature, al tatto risulta setosa e ad occhio è unta e di un colorado dai toni rossi.
A crudo svela note leggermente pepate e di fieno, il tiraggio risulta abbondante.

All’accensione notiamo come la combustione ci inviti a regolare la meccanica della fumata su ritmi blandi. Il tiraggio è ampio e la portata di fumo davvero piena. La paletta aromatica è ad ampio spettro: fieno, cuoio, nocciola, si alternano lasciando sulle labbra alcuni accenti pepati, che non rovinano l’armonia dei sapori.
Il secondo tercio si attesta su sensazioni palatali vicine al fieno e alla erbe aromatiche, con aromi dolci vicini al miele d’acacia e alla frutta secca, rendendo la fumata molto interessate. L’ultimo terzo vira su aromi di terra, ricompaiono delle punte pepate e la persistenza ci colpisce per la finezza e la complessità che lascia, una volta spento.
Un sigaro che a nostro parere non teme confronti con i pari-vitola, anche allargando il paragone ai più diffusi “robusto”.
Il Regios regala al fumatore attento e esigente oltre 60 minuti di pura esperienza sigarofila, durante la quale si possono rilevare tutte le caratteristiche che un vero puro cubano dovrebbe avere: profumi, combustione e tiraggio impeccabili, ampia paletta aromatica, equilibrio, evoluzione sui tre terzi e persistenza davvero lunga.


La nostra personale valutazione è di 94/100

martedì 9 dicembre 2014

JOYA DE NICARAGUA “CUATRO CINCO LIMITED EDITION”

VITOLA: Toro Extra
TAGLIA: Cepo 54 x 152 mm di lunghezza

“Siamo molto entusiasti del Cuatro Cinco, anche perchè è una delle poche Edizioni Limitate che abbiamo prodotto. Con questo sigaro abbiamo voluto catturare il vero spirito del Nicaragua, ricco di tradizione che incarna i nostri sigari e che ci definisce come l'archetipo creatore del sigaro nicaraguense, perché prima di Joya, non c'era sigaro nicaraguense. Questo sigaro promuove il nostro patrimonio, ma è anche una celebrazione del futuro e dei molti anni che abbiamo ancora davanti a noi.
Sono passati già 45 anni, e siamo solo all'inizio!"

Dr. Alejandro Martínez Cuenca
presidente JOYA DE NICARAGUA SA

Il Cuatro Cinco è stato appositamente realizzato per commemorare i 45 anni di storia di Joya de Nicaragua. E’ un autentico puro nicaraguense, torsito con una varietà di tabacco coltivato nella valle di Jalapa, con una foglia di ligero invecchiata 5 anni, che la fabbrica aveva messo da parte nelle sue cantine per questa occasione speciale. Le altre foglie che compongono il ripieno sono state appositamente lasciate invecchiare in botti di rovere per oltre un anno, per dare loro note distintive e sofisticate.

Al tatto la capa risulta liscia e setosa, il sigaro ha un profilo “box pressed” e il riempimento è regolare su tutta la lunghezza e non eccessivo.
All’accensione notiamo come il tiraggio sia abbondante e generoso, le note terrose sono addolcite da alcune punte di caramello e liquirizia. Le sensazioni palatali si contrappongono alle note pepate percepite in gola, la forza nicotinica si fa sentire senza però essere troppo invadente.
Notiamo come le piccole imperfezioni nella combustione durante la fumata, si correggano da sole, senza l’ausilio di alcuna fiamma.


La fumata procede rapida e, nonostante teniamo un ritmo blando, il braciere sembra procedere senza sosta. Note di nocciola e legno si sostituiscono a quelle percepite all’accensione: persiste una dolcezza di fondo, nonostante le note pepate si accentuino in gola.
Il finale risulta cremoso e dolce, contrastando, anzi spegnendo le note pepate. La fumata si conclude in maniera molto bilanciata e ci lascia piacevolmente sorpresi nel rilevare un’evoluzione complessa lungo i tre terzi del sigaro.
Il Cuatro Cinco presenta tutte le peculiarità del sigaro nicaraguense, in termini di costruzione, forza e tiraggio, ma è sorprendentemente al di sopra della media per ciò che concerne varietà di aromi percepiti e bilanciamento.


Confezionato in 4500 box numerati da 10 pezzi, il Cuatro Cinco è un sigaro non facile da gestire, per la forza nicotinica e per la complessità aromatica. E’ un puro nicaraguense destinato a fumatori esperti, adatto ad una fumata serale, dopo una cena di carni alla griglia e accompagnabile ad uno sherry spagnolo o ad un moscato di Scanzo.

Disponibile presso il nostro punto vendita in box da 10 sigari e, occasionalmente acquistabile al singolo pezzo.

La nostra personale valutazione è di 88/100

martedì 2 dicembre 2014

CIGAR SPA WELLNESS FOR CIGARS


Capita sovente che ci si confronti tra noi e con chi ci viene a trovare, sui metodi di umidificazione per il mantenimento e la generale conservazione dei sigari che acquistiamo e riponiamo nel nostro humidor.
Negli anni si sono sviluppati metodi diversi e per tutte le tasche, per mantenere la “lancetta dell’igrometro” stabile sul 70% di umidità. Spugne, cristalli, polimeri, umidificatori dinamici, ognuno di noi ha testato e, a volte, si è scontrato con i diversi sistemi.

Oggi vogliamo presentare, per chi non lo conoscesse, un sistema molto affidabile, realizzato in dimensioni compatte e una forma ergonomica: la Cigar Spa.



Progettata per adattarsi alla maggior parte di Humidor, la Cigar Spa dispone di un sistema elettronico che regola l’erogazione di vapore acqueo per mantenere il volume in cui essa è contenuta, in un range di umidità che va dal 55% al 75%. I valori sono controllabili tramite un display digitale, gestibile attraverso un unico pulsante, che mostra: umidità nominale, umidità media, temperatura, livello acqua e livello batteria. Insomma tutti i dati necessari per mantenere l’apparecchio nei giusti regimi. Dispone di un serbatoio ricaricabile con 0,22 litri di acqua distillata, che gli garantisce un’autonomia dai due ai quattro mesi! 

Il peso è di soli 330 grammi, 550 con il serbatoio pieno. Funziona con 4 batterie AA mignon e le dimensioni, a nostro avviso contenute, sono: 6 x 6,7 x 17 cm. Abbiamo notato come l’utilizzo della Cigar Spa favorisca il corretto mantenimento dei puros all’interno dell’humidor. Tenendo conto del naturale assorbimento di acqua dalle pareti dell’humidor, la stabilità del livello di umidità rimane inalterata per diversi mesi (in relazione all’ambiente nel quale l’humidor è collocato)
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Il periodo di test ci porta a considerare che il prodotto, realizzato interamente in Germania, è adatto per humidor con una capienza massima di cento sigari. Destinato a chi, come molti nostri amici fumatori, desidera una gestione impeccabile del volume da umidificare e vuole avere sottomano, in tempo reale, la situazione “climatica” del proprio humidor. E’ anche adatto a chi, al contrario, non ha la possibilità di poter correggere quotidianamente i livelli di umidità, ma ha comunque la necessità di conservare in maniera ottimale i propri puros, anche per lunghi periodi, senza l’obbligo di un controllo costante.