mercoledì 30 marzo 2016

XVIII FESTIVAL DEL HABANO (Seconda parte)

Mercoledì di buon ora ci rechiamo nel luogo dove si svolgono le principali attività diurne del Festival, il Palazzo della Convencion. Un grande centro congressi all’interno del quale troviamo diversi espositori che presentano una varietà di accessori e memorabilia legati al mondo del puro. Inoltre, al centro dell’area espositiva, possiamo ammirare sia le nuove vitolas prodotte, sia le edizioni limitate previste per quest’anno, oltre ai due humidor celebrativi per il 50° Anniversario di Cohiba.
Si tratta di due realizzazioni molto diverse tra loro. Il primo è un humidor da tavolo, prodotto in 1966 esemplari (come l’anno di nascita di Cohiba) contenente 20 sigari realizzati in un formato inedito: Majestuoso 1966, 150mm x 58 di cepo. L’altro Humidor, prodotto in soli 50 pezzi numerati, è stato realizzato dall’azienda francese Elie Bleu: a forma di armadio, riporta sulle ante delle foglie di tabacco completamente rivestite d’oro. All’interno di esso sono stipati 50 sigari numerati singolarmente. Si tratta di una nuova release realizzata ad hoc e denominata 50 Aniversario. La vitola de galera è Grandioso, 178 x 60 di cepo, con un’anilla Cohiba riportante il numero progressivo e un’altra anilla posta al piede raffigurante l’antica anilla Cohiba, uno spettacolo!
Per quanto riguarda le novità presenti allo stand Habanos segnaliamo il Cohiba Medio Siglo, una sorta di Petit Robusto, in box da 25 e l’H.Upmann Magnum 54, confezionato in box da 10 pezzi. Inoltre erano presenti le edizioni limitate 2016 Romeo y Julieta Capuleto e il Montecristo Dantés. Purtroppo nessuna traccia del Trinidad Topes, la terza ed ultima edizione limitata prevista per quest’anno.
Durante tutta la giornata abbiamo partecipato a diversi seminari organizzati da Habanos. Il primo, sull’abbinamento tra puro e cioccolato, ci ha visti degustare un ottimo Siglo VI di Cohiba insieme a delle praline realizzate con cacao Criollo. Successivamente siamo stati coinvolti nella realizzazione di un puro, un modo diretto per metterci alla prova e capire quanta arte e manualità ci sia dietro la realizzazione di un puro cubano. Dopo un pranzo sempre contornato da ottima musica, questa volta gentilmente offerta da un simpatico pianista, abbiamo partecipato all’ultimo seminario previsto per la giornata: l’abbinamento tra habano e ron. In questo caso il confronto è stato tra Cohiba Maduro 5 Genios con Havana Club Selección de Maestros e Cohiba Siglo VI con l’eccelso Havana Club Cohiba Uniòn. L’esperienza è stata esaltante!
La sera ci vede ospiti presso El Laguito per la cena dedicata ai torcedores. Una bellissima serata iniziata sin dall’ingresso dove siamo stati accolti calorosamente e omaggiati con due esemplari del Cuaba 20° aniversario. L’humidor celebrativo contiene 50 sigari, è il premio della lotteria di biglietti venduti mentre entriamo e la cui estrazione avviene durante la serata. Con nostro stupore e gioia ci rallegriamo col vincitore, il nostro caro amico, proprietario della Casa del Habano di Zurigo, Herr Menzi.
Durante la serata sia alternano corpi di ballo e gruppi musicali che intrattengono in maniera coinvolgente tutto il pubblico. Non mancano dei momenti dedicati ai nostri amati sigari: vengono proiettate delle interviste a diversi torcedor di tutte le età che raccontano la loro esperienza e la loro crescita professionale. Durante la cena vengono distribuiti diversi sigari.
La sensazione che ci lascia la serata è la consapevolezza di come l’universo del sigaro sia un perfetto equilibrio tra fatica, sudore, manualità e dedizione da una parte. Celebrazione, edonismo, riflessione, ricerca, condivisione, collezione e anche lusso, dall’altra. Si percepisce in maniera quasi “fisica” come un aspetto non possa esistere senza l’altro, andando a costituire un piccolo universo dove coesistono realtà apparentemente distanti tra loro, in un’armonia retta dalla passione per il puro.
In un clima splendido, con un leggera brezza che rende piacevole la carezza del sole dei tropici, inizia la giornata di giovedì. Ci avviamo, accompagnati dal nostro autista Antonio, verso El Laguito, per visitare la fabbrica di Cohiba.
Situata nel mezzo del quartiere residenziale, questa villa in stile neoclassico, si dice fosse appartenuta, prima della revoluciòn, alla mafia. Espropriata dal regime castrista, venne adibita a vera e propria fabbrica nel 1966, anno di fondazione del marchio Cohiba.
Entrati nel giardino, ci avviamo verso l’ingresso percorrendo un viale carraio in salita. Appena entrati l’impatto è incredibile: lo stile fastoso e appariscente della villa, con stucchi, capitelli e marmi ovunque, fanno da ambientazione ai torcedor stipati in ogni angolo a selezionare e arrotolare sigari in una produzione minuziosa e ininterrotta. Sostiamo nell’atrio dove un’imponente scala da accesso al piano di sopra, per fare le foto di rito sui gradini sovrastati dal logo affisso sul muro.
Salutiamo i torcedor, abituati alle visite, che si prestano a foto e anche a cederci il posto di lavoro per farci immortalare ”all’opera”.
Proseguiamo verso una delle depandance. Qui troviamo, in una successione di stanze, diversi operatori che si suddividono i compiti: chi divide i sigari per colore, chi appone le anille e chi inserisce i sigari nelle scatole. Qui troviamo un clima più concentrato e silente. Ammiriamo l’operosità e la dedizione con la quale vengono selezionati e raccolti i vari formati e con quanta cura vengano riposti nelle scatole. All’uscita della villa, veniamo salutati con l’omaggio di un Siglo I che gustiamo come aperitivo pre pranzo.
Rientrati al Palazzo della Convencion, dopo un pranzo veloce in compagnia dei ragazzi della Casa del Habano di Hong Kong, assistiamo alla conferenza su Cohiba Atmosphere. La filosofia e lo stile di uno spazio dedicato agli aficionados, dove poter incontrarsi e passare del tempo fumando un sigaro, nell’atmosfera di un luogo all’altezza del fascino Cohiba.
A metà pomeriggio ci prepariamo alla “Ash Competition”, partecipiamo agguerriti più che mai a questa gara che prevende la proclamazione del vincitore che riuscirà a fumare un sigaro senza far mai cadere la cenere.
Un’esperienza goliardica che viene vissuta in maniera concitata con fotografi e cronisti che girano per la sala commentando lo stile e i ritmi di fumata di ogni partecipante. Il sigaro scelto è stato il Gigantes di Ramon Allones. Il nostro miglior risultato è stato 3,5 cm rimanenti al momento della caduta della cenere. Siamo rimasti soddisfatti del risultato anche se lontani dai due centimetri e mezzo rimasti ad un ragazzo cinese, al quale abbiamo fatto i nostri complimenti. Rimasti qualche minuto a fare il tifo per il nostro amico e campione in carica Ali, di Big Smoke Cigar del Kuwait, siamo poi rientrati per prepararci per la cena.
Nell’affascinante cornice del Centro Cultural Felix Varela, partecipiamo alla serata organizzata da Intertabak e da 5° Avenida, distributore Habanos per Germania, Austria e Polonia. Qui abbiamo l’occasione per colloquiare in un clima di festa con i nostri colleghi svizzeri, oltre a gustarci dell’ottima musica dal vivo insieme a dei favolosi sigari e dei mojito freschissimi. La serata procede in allegria, nell’atmosfera intima del cortile interno di questo edificio che una volta fu un monastero e che oggi mantiene intatto il fascino dell’architettura spagnola, ben inserito nello stile dell’Havana Vieja.


Continua…

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